Una serata magica che unisce la grande musica classica, un’incantevole Cappella del 16esimo secolo con una vista mozzafiato sui cipressi e le vigne e ottimo vino rosso prodotto sul territorio… il tutto nella luce dorata del tramonto
HYMNE À L'AMOUR
Soprano e Pianoforte
Durata 60 minuti
Un viaggio musicale intorno al tema dell’amore, dove la voce e il pianoforte ci condurranno in luoghi incantati dell’anima, passando attraverso periodi e terre diverse. Il concerto si divide in quattro parti: iniziando dal repertorio liederistico, si passa al mondo dell’Opera, toccando alcuni classici della tradizione popolare, come la canzone napoletana, per arrivare all’affascinante universo del Musical. Come intermezzi a questo viaggio, saranno alcune celebri pagine per pianoforte di autori come Chopin e Listz.
Il repertorio comprende:
Morgen, by R. Strauss,
Habanera, from Carmen by G. Bizet
O Mio babbino caro, by G. Puccini
Torna a Surriento - Neapolitan song
Tonight, from West Side Story by L. Bernstein
Maybe This Time, from Cabaret by J. Kander
And much more.
Lunedì ore 18.30
Giugno: 22, 29
Luglio: 6, 13, 20, 27
Barberino Val d'Elsa (FI)
La piccola cappella a pianta ottagonale, coronata da una cupola che (nel rapporto di 1:8) riproduce esattamente quella della Cattedrale fiorentina di Santa Maria del Fiore, venne costruita fra il 1594 e il 1597 su progetto di Santi di Tito.
Il committente fu Giovan Battista di Neri Capponi, proprietario della rinascimentale Villa di Petrognano, nonché canonico della Cattedrale di Santa Maria del Fiore: tuttavia, per poter costruire il tempietto fu costretto a chiedere il permesso al granduca Ferdinando I, dato che vigeva ancora l'antico divieto di edificare in quella zona, di proprietà del Canonico, dove un tempo si ergeva il castello di Semifonte, distrutto dai fiorentini nel 1202.
Il modello brunelleschiano è ripetuto pedissequamente nella pianta ottagonale, derivata dal tamburo di imposta della cupola di Santa Maria del Fiore, finanche nel modello costruttivo a doppia calotta: le diversità riguardano le finestre del tamburo qui rettangolari e non circolari, e la lanterna priva di aperture.
La pala destinata alla cappella (San Michele Arcangelo, San Nicola e altri santi) è di Bernardino Poccetti (1597 circa).
Semifonte era stata una fiera avversaria della città gigliata, tanto che il perimetro della sua cerchia muraria era di poco inferiore a quella della Firenze contemporanea. Fondata per volontà della famiglia degli Alberti nel 1181 - 1182 in un brevissimo lasso di tempo, grazie alla vicinanza alle due varianti nord e sud della strada volterrana (importanti arterie di comunicazione tra Volterra e Firenze) nonché alla importantissima Francigena, era divenuta assai prospera e potente.
Si narra che i cavalieri di Semifonte andassero fin sotto le mura di Firenze a gridare in segno di scherno:
« Va Firenze, fatti in là
Semifon divien città »
Seguì una inevitabile guerra dal 1198 al 1202, anno della definita sconfitta e distruzione della città di Semifonte: un lungo, epico assedio, narrato da Messer Pace da Certaldo nella sua Storia della guerra di Semifonte, al quale parteciparono oltre ai fiorentini anche milizie delle città di Poggibonsi, Volterra, Siena e Prato. Semifonte aveva invece visto i suoi alleati, San Gimignano e Colle Val d'Elsa, dileguarsi, abbandonandola al suo destino. Seguì la già citata completa distruzione della città, nonché il divieto assoluto di costruire. Unica eccezione: la Cappella di San Michele.
DOVE SIAMO CON GOOGLE MAP: